"Un ragazzo di 16 anni che fugge dalla guerra e fa 500 km a piedi, di giorno di notte, con le scarpe consumate e addirittura in condizioni di disidratazione e come lui altri bambini piccoli che disidratati, vengono portati qui in ospedale per essere appunto reidratati perché non bevevano per la paura della guerra." Queste sono solo alcune delle storie dei 120 profughi ucraini, tutti donne e bambini, che Carlo Olmo, in tre viaggi fino al confine con l'Ungheria ha portato in Italia. Lo chiamano lupo bianco, è un ex avvocato e Cavaliere Emerito della Repubblica per il suo impegno durante la pandemia. Insieme a Lucio Ferrero, che in Ucraina viveva da 15 anni gestendo due ristoranti, ha organizzato una rete per salvare più vite possibile. "Al confine abbiamo trovato una situazione incredibile perché noi abbiamo organizzato questa spedizione umanitaria per poter portare sia tonnellate di alimenti e medicinali e anche per recuperare delle famiglie, principalmente mamme con bambini, che ogni ora arrivano in quella stazione al confine fra Ungheria e Ucraina e rimangono lì anche dei giorni in attesa che arrivi qualcuno per salvarli e portarli in luoghi ovviamente di pace." 13 minori e due educatrici sono ospiti qui nella Casa dei Bambini di Prarolo, alle porte di Vercelli, che il Comune non ha nemmeno fatto in tempo ad inaugurare dopo la ristrutturazione. E' una Pasquetta più serena pure per loro che arrivano da orfanotrofi bombardati e ora sono coccolati da Oksana. Lei è fuggita in modo rocambolesco da Avdiïvka, nei sobborghi di Donetsk, dove la guerra infuria. "Noi siamo in guerra da 8 anni ed eravamo a 14 km dalla prima linea. Ora invece i russi sono arrivati in città e stanno bombardando, siamo senza luce e acqua. In 5 giorni siamo arrivati al confine ungherese, con ogni mezzo, viaggiando notte e giorno. Nel mio paese ho lasciato una casa di 2 piani che avevo costruito con mio marito, lì sono rimasti mio marito e i miei genitori e io sono molto preoccupata. Qui sono stata accolta benissimo da tutti, il mio cuore rimane in Ucraina." "Il prossimo viaggio è non fermarsi solo al confine ma riuscire a entrare in Ucraina, andare a Leopoli e arrivare fino a Kiev e cercare di portare solidarietà e aiuti concreti sia alle famiglie sia soprattutto ai bambini.".























