Un rapporto patologico, lo hanno definito gli inquirenti, quello che ha trascinato davanti al GIP in seguito ad un'inchiesta per corruzione Ilaria Bugetti e l'imprenditore del tessile Riccardo Matteini Bresci. La Sindaca dimissionaria di Prato, per cui i magistrati hanno chiesto gli arresti domiciliari, ha depositato una memoria difensiva e rilasciato dichiarazioni spontanee. Per la stampa una nota "Mai percepito alcuna utilità illecita perseguito sempre l'interesse pubblico". Questi i principali fatti contestati dall'accusa. Bugetti risulterebbe avere percepito uno stipendio part-time da un'azienda della galassia dell'imprenditore senza mai avere effettivamente svolto quell'impiego e omettendo di dichiararlo durante i due mandati da Consigliera regionale. Matteini Bresci da parte sua avrebbe finanziato le campagne elettorali di Bugetti per la Regione e per il Comune procacciando voti presso logge massoniche. In cambio avrebbe ricevuto un decreto regionale in materia di energia idroelettrica che gli avrebbe consentito di abbattere i costi di depurazione. Successivamente con l'appoggio della Sindaca avrebbe ottenuto un'area pubblica per lo stoccaggio delle terre di scavo dei lavori relativi alla fognatura industriale e chiesto anche uno sconto sul canone di locazione stabilito in 22000 € l'anno. Parallelamente alla vicenda giudiziaria, quella politica. Prato, per la prima volta nella sua storia sarà un comune commissariato, e per il Partito Democratico si apre una stagione di aspri confronti.