Tra gli aspetti che l'emergenza pandemica ha fatto emergere c'è l'importanza della prevenzione. Nel 2020 secondo il rapporto Osmed, in Italia sono stati spesi oltre 500 milioni di euro per i vaccini, solo un quinto però è stato destinato alle vaccinazioni per gli adulti. Numeri ben lontani dagli obiettivi del Piano Nazionale di prevenzione vaccinale 2017-2019 secondo cui bisognerebbe investire oltre il 200% in più per la protezione, oltre che dal Covesars2, da almeno altri tre virus che colpiscono anche i più grandi. Influenza, Herpes Zoster e Pneumococco "In questo momento abbiamo vaccini effettivi disponibili per tutti per prevenire questo tipo di malattia, debellare questa malattia dell'adulto". A investire in tal senso ci ha pensato GSK, azienda internazionale leader nella ricerca farmaceutica che ha deciso di attuare un piano quinquennale di finanziamenti a favore delle strutture italiane, che si occupano di ricerca e produzione. 617 milioni di cui 400 destinati alla sola prevenzione nei siti di Siena e Rosia in Toscana. Il piano è stato presentato a Verona nel corso di Neuer Action, un incontro organizzato da GSK, in occasione dei 90 anni di presenza in Italia. Tra i relatori, alcuni tra i massimi esponenti del panorama sanitario ed economico italiano e non solo, ciò che è emerso è che se per bambini e adolescenti il sistema normativo permette un più facile accesso alla prevenzione, lo stesso non si può dire per gli adulti. "Bisogna coinvolgere di più gli specialisti perché molti specialisti erano persone trapiantate, persone immunocompromesse, persone che quindi hanno bisogno di essere vaccinate devono essere più addentro quindi ai processi decisionali che riguardano la vaccinazione, bisogna insomma fare più cultura vaccino logica cosa che in questo momento probabilmente ancora non c'è n'è molta". Per garantire uguale accesso la prevenzione ad ogni fascia di età bisogna partire dal buon funzionamento del mercato farmaceutico e dalla cooperazione tra pubblico e privato.























