Come mai non si trovano camerieri? L'operazione di vigilanza straordinaria dell'ispettorato del lavoro che ha riguardato i settori del turismo e dei pubblici esercizi in tutta Italia, fornisce delle risposte. Il 76% delle aziende controllate è risultato irregolare, con picchi del 95% al Sud e del 78% al Nord-Ovest. Carenza di formazione e sicurezza, lavoro nero, orario irregolare, omissioni contributive, videosorveglianza illegittima e chi più ne ha, più ne metta. Con un dato di fatto, il lavoro stagionale è il lavoro precario per definizione. Ilaria Lepri ha iniziato a lavorare giovane, oggi può raccontare la sua storia, simile a quella di tante altre, soprattutto donne, perché delegata sindacale della UILTuCS di una grande azienda della ristorazione, con 2 figli a carico. "Prima si riusciva veramente a mantenerli, anche i figlioli. Ora, sinceramente no. Io non riesco nemmeno a pagare le bollette. La prima busta paga che io ho avuto, nel 2002, come cuoca, io prendevo, senza straordinari, 1.300-1.400 euro. Oggi, le stesse ore, prendo 980 euro. La normale trafila è: entrare come interinale, stare 2 o 3 anni con orari massacranti, non poter fare ferie, non potere nemmeno ammalarsi, perché automaticamente loro ti lasciano a casa per una settimana, e poi ti riassumono e tu devi ripartire tutto da capo il contratto. Forse, se va tutto bene, dopo 3 anni entri a far parte di un'azienda." "Quando lei sente dire che i giovani non hanno voglia di lavorare, che non vogliono più fare i camerieri, lei cosa pensa?" "I ragazzi avrebbero voglia di lavorare. Però con dei contratti talmente differenti.".