Dopo 10 ore di Camera di Consiglio i giudici della Corte di Assise di Caltanissetta che dovevano decidere sul presunto depistaggio sulle indagini per la strage di via D'Amelio hanno emesso la loro sentenza: per i due poliziotti Mario Bo e Fabrizio Mattei i reati sono stati prescritti, mentre il terzo poliziotto, Michele Ribaudo, è stato assolto. Il processo avrebbe dovuto stabilire se le indagini sulla strage in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta fossero state depistate. I tre erano accusati di aver contribuito a pilotare le dichiarazioni, poi rivelatesi totalmente prive di fondamento, del pentito Vincenzo Scarantino che fece condannare all'ergastolo degli innocenti scarcerati dopo la revisione dei processi. La tesi della Procura di Caltanissetta è che sia stato messo in atto un depistaggio sistematico, con il tramite del pentito Scarantino per frenare e distogliere le indagini sulle stragi del luglio del '92. Un depistaggio di cui sarebbero stati principali fautori i tre poliziotti, per i quali erano state chieste pene pesantissime. 5 processi in 30 anni, che diventano 14 se si contano anche gli appelli e le decisioni della Corte di Cassazione, tutto questo per cercare la verità. Oltre 30 giudici si sono espressi su quanto accaduto. Adesso una nuova sentenza che lascia ancora oscuri tanti punti, a pochi giorni al trentesimo anniversario della strage.























