Voglio chiedere scusa a tutti, alla famiglia Cerciello a sui amici e al mondo intero. Se potessi tornare indietro per cambiare le cose, lo farei ora ma non posso. Sono alcune delle parole pronunciate in aula da Finnegan Lee Elder, che con l'amico Christian Natale Hjorth è alla sbarra per aver assassinato il carabiniere Mario Cerciello Rega a Roma poco più di un anno fa. Ha alzato la mano e ha chiesto di parlare dinanzi ai giudici della Corte d'assise per leggere le frasi che ha scritto in cella. In carcere ho potuto riflettere, ha detto, quella notte è stata la peggiore della mia vita, ho tolto la vita di una persona, un marito a sua moglie, ho rotto un legame tra fratelli e ho tolto un figlio a sua madre. È proprio lui ad aver sferrato le 11 coltellate che il 26 Luglio 2019 hanno ucciso il giovane carabiniere che con un collega era intervenuto per recuperare lo zaino sottratto dai due ragazzi americani al loro intermediario per l'acquisto di una dose di droga. Ora per la prima volta parla, e con voce emozionata dice che non potrà mai perdonarsi per quello che ha fatto, aggiungendo: non mi aspetto che la famiglia di Cerciello possa farlo oggi sarà difficile, ma spero che un giorno potrà farlo. Tutto ciò che posso dire è che provo del rimorso. Ciò che è successo ma ha cambiato per sempre. E prometto di non commettere più questi errori. Con l'amico, Elder è accusato di omicidio volontario.