Pene dai 6 ai 9 anni, legate ai due reati principali di cui sono accusati 5 imputati per il crollo delle palazzine ex Ater ad Amatrice. Omicidio colposo e disastro colposo, sono queste le richieste del PM Maruotti al termine della lunga requisitoria a Rieti. La più alta 9 anni per Ottaviano Boni, progettista e direttore tecnico della società appaltatrice che negli Anni Settanta tirò su i due edifici per conto dell'Istituto Case Popolari. A seguire 7 e 6 anni per gli altri. Alla sbarra l'amministratore della società Luigi Serafini, l'allora Presidente dell'Istituto Franco Aleandri, il geometra del Genio Civile regionale, Maurizio Scacchi e l'ex assessore di Amatrice Corrado Tilesi. Il terremoto di 6.0 che ad agosto 2016 colpì il centro Italia distrusse tra i vari edifici proprio queste due palazzine gemelle in piazza Sagnotti. 18 persone rimasero uccise perché per l'Accusa erano state edificate male, senza norme antisismiche, con difetti di costruzione e perfino irregolarità nelle procedure, tanto da essere state consegnate ai privati da abusive. Atti e omissioni che non diedero il tempo a chi ci abitava di scappare e salvarsi dal forte sisma. Gli accusati si difendono sostenendo che la scossa fu un evento eccezionale, anche per la conformazione del suolo su cui gli edifici poggiavano. Dunque qualunque manufatto, anche in perfette condizioni, sarebbe crollato. Nelle prossime udienze l’intervento loro e delle Parti Civili, 49 in tutto. Il Giudice sentenzierà, probabilmente, lunedì.