Io sono convinto dell'innocenza dei miei due assistiti e solo con questa convinzione ho accettato l'incarico. In particolare il luogotenente Colombo Labriola è quello che, non sottraendosi assolutamente alle domande dei pubblici ministeri, né dei giudici della Corte d'assise nel secondo processo, ha rivelato tutto quello che era a sua conoscenza producendo documenti utilissimi all'accusa. Infatti il suo stupore, ma anche il mio, è quello di trovarlo oggi tra gli imputati anziché tra i testimoni chiave del processo. Per quanto riguarda la mia posizione personale rispetto al mio assistito, sono fantasie del Pubblico Ministero. Questo è un processo che si fonda, torno a dire, con riferimento alla posizione del mio assistito, soltanto su sospetti. Fantasie perché ritengo che il Pubblico Ministero veda posizioni indiziarie anche lì dove queste posizioni indiziarie non esistono.