L'udienza dedicata all'esame di Matteo Salvini comincia con le dichiarazioni spontanee rese dall'imputato, a processo per i reati di sequestro di persona e rifiuto d'atti ufficio. Il caso riguarda lo sbarco negato di 147 persone salvate dalla nave spagnola Open Arms, il primo agosto del 2019, e rimasta in mare al largo delle coste di Lampedusa per 19 giorni, fino all'intervento dell'allora Capo della Procura di Agrigento, Luigi Patronaggio. Quella di subordinare la concessione del porto alla disponibilità di uno o più Paesi europei ad accogliere i migranti salvati, dice il ministro all'epoca titolare del Viminale, era una consuetudine del Governo, e la politica sull'immigrazione era condivisa da tutti i ministri, aggiunge Salvini che, in un intervento durato quasi un'ora, ricorda gli altri casi di navi umanitarie rimaste in mare, al largo delle coste Italiane, per periodi più lunghi, in attesa di autorizzazione, senza che però siano stati aperti procedimenti giudiziari. In un aula bunker vietata alle telecamere, l'udienza prosegue con le domande della procura e delle parti civili, e poi con una serie di chiarimenti richiesti dal Presidente del tribunale a proposito dei tempi e delle modalità con cui quelle decisioni venivano prese. Obiettivo del processo, iniziato nel settembre 2021, è accertare se ci fu privazione della libertà dei migranti e se fu ignorata l'emergenza sanitaria dichiarata dal comandante. "Un processo dal quale mi aspetto che si accertino le responsabilità di decisioni che furono personali e non collegiali", dice Oscar Camps, "siamo preoccupati per la politica migratoria che l'Italia ha adottato allora e ha continuato a perseguire, con le continue sanzioni e i fermi a cui le navi umanitarie vengono sottoposte", dice il fondatore della ONG spagnola Open Arms, "viene ormai criminalizzato il soccorso in mare e legittimata l'omissione di soccorso." Alla prossima udienza, prevista il 16 febbraio, dovrebbe partecipare tra i testimoni della difesa, l'attuale ministro e allora capo di gabinetto del Viminale, Matteo Pintedosi.