Mancano pochi minuti alla mezzanotte del 29 giugno del 2009, un treno merci col suo carico di GPL partito da Trecate, in Piemonte e diretto a Gricignano in Campania, deraglia alle porte della stazione di Viareggio. Dalla prima cisterna scappano 35 mila litri di gas liquefatto infiammabile. Alle 23:49 in via Ponchielli, una stradina che corre a fianco dei binari, è l'inferno. Le fiamme avvolgono persone, case, auto. I morti saranno in tutto 32. Lorenzo Piagentini ha 2 anni, Mario Pucci 90, la più piccola e la più grande delle vittime. In mezzo altre vite spezzate e una notte che scoperchierà la scarsa attenzione nella prevenzione del rischio per il trasporto di merci pericolose nel sistema ferroviario italiano. Quattro anni dopo la strage, il 18 luglio 2013, il Gup di Lucca decide per il rinvio a giudizio di 33 imputati e fissa al 13 novembre 2013 la data di inizio della prima udienza del processo. Tra gli imputati ci sono tutti gli ex vertici di Ferrovie dello Stato: Mauro Moretti, ex ad di FS, Michele Mario Elia, ex ad di RFI, Vincenzo Soprano ex ad di Trenitalia. I manager della ditta Cima riparazioni, anche dirigenti e tecnici di aziende ferroviarie austriache e tedesche addetti al controllo e alla manutenzione dei carri merci. Gli imputati, a vario titolo, devono rispondere di disastro ferroviario, incendio colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni personali. Sarà un processo lungo, articolato che ha sempre accertato le responsabilità dei vertici delle Ferrovie e delle società coinvolte, ma la cui lentezza nei vari gradi di giudizio verrà sempre denunciata dai familiari delle vittime, nel frattempo riuniti nell'associazione "Il mondo che vorrei". Ma la prescrizione, ripetono i familiari, non vuol dire assoluzione. I deficit di riparazione erano non occasionali bensì sistemici e la manutenzione avrebbe evitato il disastro, scrivono i supremi giudici della sentenza di condanna del gennaio 2021. Ma il reato di omicidio colposo plurimo viene prescritto e allora il processo è tutto da rifare e siamo ad oggi, al quinto grado di giudizio, l'ultimo a distanza di 15 anni da quella terribile notte nel frattempo Mauro Moretti ha compiuto 70 anni.