Ha ritrattato ancora confermando l'ultima delle quattro versioni rese dal momento dell'arresto, e cioè che non fu lui ad accoltellare a morte Sharon Verzeni la notte del 30/07/2024 a Terno d'Isola, mentre la trentatreenne passeggiava in via Castegnate. "Passavo di lì in bici", racconta durante l'esame in aula Moussa Sangare, trentun anni di origini maliane arrestato un mese dopo il delitto. "E ho visto quella ragazza che litigava con un uomo, ho capito che la vicenda sarebbe finita male e sono scappato via." Lo incalza il PM Emanuele Marchisio. "Come faceva a sapere che la prima coltellata era stata inferta allo sterno? Perché ha buttato il coltello e i vestiti?" Biascica Sangare "Mi era presa la paranoia di aver visto qualcosa che non dovevo dice così mi sono liberato di tutto." "E' una versione sostanzialmente non totalmente bizzarra ma praticamente inattendibile, ecco quindi ha mostrato ancora una volta di essere lucido e di non provare rimorsi come vi ho detto." "Penso che sulla sua lucidità, ci siano dei dubbi a maggior ragione dopo l'esame di oggi, al di là dell'esito della perizia, che comunque ha accertato dei disturbi di personalità e una lunga tossicodipendenza." La perizia psichiatrica disposta su Sangare aveva certificato la sua capacità di intendere e volere. L'imputato non conosceva la sua vittima per l'accusa ha agito per il solo piacere di uccidere, in aula prima di Sangare erano state ascoltate le parti civili, la famiglia di Sharon e il fidanzato di sempre, Sergio Ruocco, con un filo di voce a raccontare chi era quella ragazza solare e un po' sognatrice davanti all'ennesima versione di Sangare. "Abbiamo constatato che non ha nessun rimorso e questo ci fa molto male." .























