Per la prima volta un presidente della Repubblica visita l'isola di Procida tra le più piccole e più belle del Mediterraneo. In occasione della cerimonia inaugurale di Procida capitale italiana della cultura 2022, Sergio Mattarella lo fa in un momento delicatissimo. Dopo due anni di pandemia e con la guerra in Ucraina in corso le sue parole sentite si soffermano proprio sulla cultura come fattore che costruisce la pace, speranza contro la barbarie. L'aggressione compiuta contro l'Ucraina contro la libertà e la stessa vita dei suoi cittadini da parte del governo della Federazione Russa costituisce una ferita che colpisce la coscienza di ciascuno e la responsabilità degli Stati. Anche l'energia della cultura deve soccorrerci per fermare la guerra, costruire la pace è un impegno che richiama i valori più profondi a partire dal diritto di ciascuno a vivere in libertà, a scegliere il proprio destino. C'è stata una lectio magistralis di un giovanissimo e brillante studente di filosofia appena diciottenne proprio sul tema della speranza. Siate curiosi, abbiate speranza e cercate di indagare e fare qualcosa oltre cioè, cercate di non accontentarvi di vedere quella speranza nel fare qualcosa in più. 300 giorni di programmazione 150 eventi diffusi su tutto il territorio il motto è la cultura non isola, proprio per la capacità storica di Procida di essere laboratorio culturale e sociale di un'intera comunità. Partendo da questo grande patrimonio di cultura immateriale e preesistente tradizionale cercheremo di porta però del futuro e quindi prendendo prezzi di questa tradizione e metterli a disposizione dei linguaggi artistici del contemporaneo. Parole di apprezzamento anche da parte del Presidente della Camera Roberto Fico tra le autorità presenti. Assiduo frequentatore dell'isola di Arturo volendo parafrasare Elsa Morante. Io personalmente ho un rapporto molto intenso con Procida da sempre da quando venivo con i miei genitori ed è stata sempre la mia isola, un po' l'isola dell'anima.