La povertà non è solo alimentare ma anche educativa, sociale, aggregativa. Sono sempre di più i bambini e i ragazzi che non possono permettersi due pasti al giorno, a cui manca un alimentazione equilibrata e regolare, una casa riscaldata, l'accesso ad attività sportive e culturali. Parliamo di rinunce quotidiane che penalizzano e incidono anche sulle opportunità di crescita. Con l'obiettivo di combattere la povertà infantile e ridurre le disuguaglianze, nel 2017 è nato il progetto QuBi fortemente voluto da fondazione Cariplo, con Intesa Sanpaolo e la collaborazione del comune di Milano. "La scoperta che in una città come Milano c'erano e ci sono ancora bambini che non hanno la possibilità di avere due pasti al giorno e l'altro però, fortemente connesso a questo, è il tema della povertà educativa perché se noi non riusciamo a fare in modo che questi bambini abbiamo una capacità di entrare nel sistema formativo e di migliorare le proprie competenze genereremo degli ulteriori poveri nel futuro". Al MEET di Milano l'evento per raccontare le storie dei protagonisti e i progetti realizzati in questi anni. 27 milioni di euro di risorse messe in campo, 500 organizzazioni coinvolte in 25 quartieri della città. "Questo è problema ovviamente nazionale e gli interventi vanno fatti partendo da questo esempio portandolo in tutta Italia, questo è il motivo per cui noi, proprio partendo da questo progetto, nel 2017 abbiamo deciso di investire moltissimo sul sociale, sulle iniziative di responsabilità sociale e abbiamo destinato un miliardo e mezzo a favore di tutti coloro che hanno più bisogno in questo Paese".























