Contro il Covid potrebbe arrivare presto un quinto vaccino, quello di Novavax. L'Agenzia europea del farmaco, infatti, sta valutando la domanda di autorizzazione di commercializzazione per il vaccino anti Covid Nuvaxovid. La valutazione procederà in tempi accelerati e un parere potrebbe essere rilasciato entro qualche settimana, se i dati presentati saranno ritenuti sufficientemente solidi per dimostrare l'efficacia, la sicurezza e la qualità del vaccino. Si tratta di un siero diverso rispetto a quelli di Pfizer, Biontech e Moderna, a mRNA, e a quelli di Astrazeneca e Johnson & Johnson, a vettore virale. Il Nuvaxovid è infatti un vaccino a base di proteine ricombinanti, contenenti nanoparticelle. Questa formulazione utilizza le proteine dell'agente patogeno, gli antigeni, per stimolare il sistema immunitario. La tecnica è in uso da circa 30 anni e ha permesso di produrre vaccini contro l'epatite B e la meningite. Il siero contiene anche un'adiuvante, la saponina, una sostanza che contribuisce a rafforzare le risposte immunitarie indotte dal prodotto. Una volta somministrato questo vaccino il sistema immunitario identificherà le particelle proteiche come estranee e produrrà difese naturali. Quando la persona vaccinata entrerà in contatto con il Sars-CoV-2, il sistema immunitario riconoscerà la proteina Spike sul virus e sarà pronto ad attaccarla. Il protocollo prevede due dosi di uguale dosaggio, 21 giorni di distanza. Il vaccino di Novavax si congela nei frigoriferi fino a 6 mesi. Durante la sperimentazione è stata dimostrato un'efficacia del 90%, paragonabile quindi a quella dei vaccini a mRNA. Gli effetti collaterali, durante i trial, si sono limitati a sintomi influenzali. In Italia potrebbe essere usato anche come terza dose.