"Il servizio sanitario all'emergenza è stato attivato da chi era presente sul posto che erano i compagni della serata del ragazzo. Sul posto c'erano anche degli utenti che transitavano che quindi si sono fermati". I sospetti basati sui racconti di alcuni testimoni che descrivevano una reazione quantomeno distaccata, se non confusa, della conducente, hanno trovato conferma nell'esito del test tossicologico. La ventenne americana, militare in servizio presso la base statunitense di Aviano, responsabile della morte di un quindicenne di Porcia, sabato notte guidava in stato di ebrezza. 2.09 il tasso alcolemico rilevato nel sangue, oltre quattro volte il limite consentito. La donna, per la quale sono stati disposti gli arresti domiciliari, è accusata di omicidio stradale e in Italia rischierebbe una pena compresa tra gli 8 e i 12 anni di carcere. Rischierebbe perché il processo a suo carico potrebbe essere celebrato negli Stati Uniti e non nel nostro Paese, per effetto degli accordi internazionali in materia di militari americani residenti all'estero. Giovanni Zanier, 15 anni, è morto nella notte tra sabato e domenica, travolto e ucciso lungo questa pista ciclabile dall'auto fuori controllo condotta della ventenne americana, di rientro dopo una serata trascorsa in un locale di Porcia. Una strada non nuova a questo genere di incidenti. La zia della vittima invita ad una riflessione. "Al di là delle responsabilità non ti viene comunque ridata la persona cara, per cui io penso e spero anche il comune faccia una riflessione, la questione di come sono illuminate le strade".























