Aumentano le gare d'appalto, diminuisce la corruzione sono le principali novità contenute nel rapporto annuale dell'ANAC, Autorità Nazionale Anti Corruzione, con l'arrivo dei 250 miliardi di fondi europei e l'avvio degli appalti, dice nella relazione al Parlamento il Presidente dell'Autorità Giuseppe Busia, si intensifica il rischio di corruzione ed infiltrazioni criminose nel nostro Paese. E allora l'ANAC affila armi nuove, armi che permetteranno di combattere corruzione, spreco di denaro pubblico e infiltrazioni criminali negli appalti attraverso l'utilizzo, in modo innovativo, delle tecnologie informatiche. Con l'incrocio dei dati, degli oltre 60 milioni di appalti, contenuti nella banca dati. E allora eccoli i dati, il valore del mercato degli appalti pubblici in Italia nel 2021 è stato di quasi 200 miliardi di Euro, con un aumento del 6,6% rispetto al 2020, del 15,3 rispetto al 2019 e del 36% rispetto a flessione del 2016, anno di entrata in vigore del nuovo Codice dei Contratti. Ma attenzione, a fronte di un aumento del numero di gare, nel 2021 sono in totale 213131, erano 174261 nel 2020 le gare aperte nel 2021 sono state solo il 18,5% di quelle totali, nel 37,1% e nel 37,6% dei casi le stazioni appaltanti hanno fatto ricorso rispettivamente a procedure negoziate senza pubblicazione del bando e all'affidamento diretto. Tutto questo in un anno in cui l'Italia ha scalato in soli 12 mesi 10 posizioni nella classifica di Transparency International che misura la percezione della corruzione nel settore pubblico e nella politica di 180 Paesi nel mondo. Nel 2021 siamo alla quarantaduesimo posto, l'anno prima eravamo cinquantaduesimi. La valutazione va da 0 per i Paesi ritenuti molto corrotti a cento per quelli puliti. Il punteggio dell'Italia nel 2021 è 56, ben tre punti in più rispetto al 2020. L'andamento è positivo dal 2012 da quando abbiamo guadagnato quattordici punti, un trend incoraggianti anche se la media dei paesi dell'Europa occidentale è oggi di 66 punti e la trasparenza nella pubblica amministrazione rimane l'elemento chiave, secondo l'ANAC, per far sì che la ripresa dell'Italia sia duratura.