Aumentano i minori in carcere, più della metà per reati contro il patrimonio, ma sono in aumento anche i casi di violazione della legge sugli stupefacenti. Lo rivela il settimo rapporto sulla giustizia minorile in Italia di Antigone, presentato a Roma, i reati contro la persona sono il 22,7% dei reati a carico delle persone entrate negli istituti penali per minorenni, la categoria più frequente è quella dei reati contro il patrimonio che rappresentano il 55,2% del totale nel corso del 2023, il 63,9% se si guarda i soli stranieri e addirittura il 70,2% se si guarda le sole donne. Tra i reati contro il patrimonio il più ricorrente è il furto che pesa per il 35,6% per le sole donne. Se si confrontano i delitti a carico delle persone entrate negli istituti penitenziari nel corso del 2022 con quelli entrati nel 2023 la crescita maggiore è quella registrata per le violazioni della legge sugli stupefacenti, che sono aumentati del 37,4% in un solo anno. Il cosiddetto decreto Caivano ha introdotto una serie di misure che stanno avendo e continueranno ad avere effetti distruttivi sul sistema della giustizia minorile, dice l'associazione Antigone, che sostiene come in quel decreto si siano fatti passi indietro e che nei primi mesi del 2024 sono già 500 i minori detenuti, inoltre c'è un incremento di ragazzi affetti da disagio psichico e disturbi comportamentali, spesso gestiti solo con la somministrazione di terapie farmacologiche. Infine le ragioni di questa condotta deviata: l'aumento del costo della vita, molto più al nord rispetto al sud, impedisce ad alcune fasce di popolazione di accedere ad una serie di servizi fondamentali, che porta a vedere coloro che invece possono permetterseli come dei privilegiati della società.