Gli effetti della Dad non perdonano. E non sono buoni. Restano accettabili solo i risultati delle elementari, ma dalle medie in poi è un vero tonfo. Lo certificano i dati Invalsi che fotografano un grave ritardo degli apprendimenti causato dalla pandemia. I risultati di un anno e mezzo di scuole aperte a singhiozzo e didattica a distanza sono deleteri soprattutto sulle secondarie di primo e secondo livello. Due quattordicenni su cinque, con punte fino al 60% al centro e al sud, dopo l'estate entreranno alle superiori con competenze da quinta elementare. Gli studenti che hanno appena tagliato il traguardo della Maturità sono messi peggio: quasi uno su due è fermo ad un livello da terza media, massimo prima superiore. Alle superiori il 44% dei maturati non raggiunge un livello di conoscenza minima dell'italiano. Un quadro agghiacciante. Non che prima della pandemia fosse completamente diverso. È però evidente che in queste due anni c'è stato un vero e proprio crollo degli apprendimenti, soprattutto alle superiori, che sono rimaste chiuse per la maggior parte del tempo. E la ragione è senza dubbio la Dad perché le due regioni che sono andate in assoluto peggio, Puglia e Campania, sono anche quelle che hanno tenuto i cancelli delle scuole chiusi per più tempo. Ecco perché è così importante che a settembre le scuole tornino in presenza, come ha ribadito il Ministro dell'istruzione Patrizia Bianchi partecipando alla presentazione del rapporto Invalsi. "Noi dobbiamo riportare le scuole in presenza. Noi dobbiamo fare una presenza vera. La presenza non è soltanto che fisicamente sto in un posto o sto in un altro. La presenza e la partecipazione".