L'ultima volontà di Joseph Ratzinger espressa a maggio 2022 fu che il libro venisse pubblicato dopo la sua morte, e così hanno fatto Elio Guerriero e Monsignor Georg Gänswein, curatori del testo "Cos'è il cristianesimo", edito da Mondadori, esce ora. Una volontà, quella di Benedetto XVI, determinata dal desiderio di evitare il vociare assassino come lo definisce lui stesso nel libro che a suo avviso accompagnava l'apparizione di ogni sua parola. La preoccupazione di Ratzinger nei giorni immediatamente successivi alla sua morte, il 31 dicembre 2022, per certi aspetti aveva trovato conferma nella tensione, e poi ricomposta, scatenata da un'intervista rilasciata dal suo fido segretario particolare nella quale sosteneva che la stretta operata da Bergoglio sulla messa in latino sarebbe stata un dolore per Benedetto XVI. Lontano dai rumori nel ritiro del convento Mater Ecclesiae il Papa emerito aveva ripreso il suo lavoro teologico così aveva preso forma la serie di piccoli e medi contributi ora raccolti nel volume appena pubblicato, nel quale Ratzinger racconta anche delle dimissioni dal Ministero del successore di Pietro, "Ero troppo esausto", scrive. Il libro, poi, racconta che in non pochi seminari studenti sorpresi a leggere i suoi libri venivano considerati non idonei al sacerdozio, "I miei libri", scrive "Venivano celati come letteratura dannosa e venivano per così dire letti solo di nascosto". Parla anche dell'omosessualità e dell'esistenza di club di gay nei seminari che agiscono più o meno apertamente e che chiaramente ne trasformano il clima non aiutando la formazione sacerdotale. Come recita il sottotitolo del volume nelle 192 pagine, insomma il Papa emerito lascia un testamento spirituale e condivide le sue ultime riflessioni su alcuni temi fondamentali della religione cristiana.