Sono nati un anno fa a New York dall'idea di quattro ragazzi, stanchi dei soliti aperitivi. In poco tempo il format, che punta tutto sulla lettura come momento di condivisione, è diventato virale grazie ai social e al passaparola. Perché allora non esportarlo all'estero. Il sogno si è trasformato in realtà. Non è un book club, non è un salotto letterario. È reading party, cioè una festa in cui si legge. Ognuno porta con sé un libro e dopo una fase di lettura individuale la serata entra nel vivo, perché comincia il momento di confronto tra i partecipanti. Prima one to one e poi di gruppo. E per rompere il ghiaccio si condividono spunti, riflessioni e suggestioni a partire dal romanzo o dal saggio che si sta leggendo. Un modo alternativo per conoscersi e per creare connessioni lontano dagli schermi e mettendo al centro i libri e le storie. "Mi ha stupito perché mi aspettavo un ambiente un po' più freddo, un po' meno rapporti umani fra le persone, invece è stato bello avere l'opportunità anche di parlare con altri lettori." "Ci siamo scambiati vari contatti sia su Whatsapp, pagine Instagram." "È stato veramente qualcosa di innovativo." Per partecipare si paga un biglietto di ingresso, prima di iniziare qualche secondo ad occhi chiusi per rilassarsi e immergersi nella lettura. Dopo il debutto Romano nel centro culturale Monk, la prossima tappa sarà a Milano ma l'obiettivo è quello di estendere il progetto a molte altre città italiane ed europee. È iniziata la stagione dei reading party.