Quando sono nati respiravano. Sara Genovese, 25 anni, avrebbe soffocato i piccoli nella casa dei genitori, nel quartiere Pellaro di Reggio Calabria, li avrebbe avvolti in un lenzuolo e nascosti nel suo armadio. È stata arrestata e si trova ai domiciliari con braccialetto elettronico. Le accuse sono di duplice infanticidio e occultamento di cadavere. Non sarebbe stata l'unica gravidanza, gli inquirenti cercano i resti di un altro bambino, forse sotterrato, forse partorito nel luglio del 2022. In quel periodo, nelle chat, la ragazza e il fidanzato parlavano di una gravidanza. Lei sarebbe stata contraria a tenerlo. Lui è indagato per favoreggiamento, per aver reso false dichiarazioni ai magistrati. Sara nel 2024 avrebbe agito da sola. Le telecamere di sorveglianza dell'abitazione, l'8 luglio, ossia il giorno in cui avrebbe partorito i due bimbi, escluderebbero l'intervento di altre persone. Pochi giorni dopo la ragazza si presentò in ospedale con una forte emorragia, negando però di aver appena partorito. Ne seguì un'inchiesta, il suo cellulare fu sequestrato. Era stata la madre a chiamare la polizia, poiché in casa da giorni si avvertiva un forte odore. La donna aveva trovato i cadaveri tra i vestiti della figlia, che all'arrivo della mobile non disse nulla. I genitori ed il fratello si dichiararono ignari della sua gravidanza. Gli esami hanno confermato la sua maternità. Gli investigatori indagano sul contesto familiare in cui la ragazza vive, che però non sembrerebbe problematico. .























