Ha raccontato di essersi lamentato per il freddo con la direttrice del carcere di Reggio Emilia, di aver chiesto abiti più pesanti e cibo migliore. Ha ammesso di averle rivolto brutte parole prima di essere aggredito da 10 agenti penitenziari, nell'aprile del 2023. In fase di indagine preliminare, un detenuto tunisino di 43 anni ha raccontato al Procuratore di Reggio di essere stato picchiato e poi svestito, fino a restare senza mutande e dignità. Lo si legge nelle carte, lo si vede nelle immagini che hanno portato poi alla richiesta di rinvio a giudizio per 10 agenti, 8 dei quali sono accusati di tortura. Fotogrammi che il Ministro della Giustizia Nordio ha definito indegni in uno stato democratico. A raccogliere subito dopo i fatti la versione del detenuto, è stato il Garante. "Contrariamente a quello che è stato il racconto fatto da questi poliziotti, lui risulta essere una persona immobile o comunque indifesa e vengono seguiti dei protocolli che non sono quelli istituzionali della figura della polizia penitenziaria". Troppo affollamento nelle carceri dell'Emilia Romagna, denuncia il Garante; condizioni che alimentano la violenza tra guardie e detenuti come pure tra i prigionieri. E così, un esposto è stato presentato a Parma nei giorni scorsi per un possibile nuovo caso di violenza in fase di verifica. Circostanze riferite alla Garante della città inizialmente dalla sorella di un detenuto 25enne. "Durante un video-colloquio, ho appreso che è stato picchiato da 6 agenti di polizia penitenziaria. Sono andata a fare il colloquio con il detenuto, che mi sembrava molto lucido. Ho segnalato quanto riferito dal detenuto, direttamente al procuratore capo. Ho anche sottolineato che alcuni agenti della polizia penitenziaria hanno riportato delle lesioni". Saranno le verifiche dei prossimi giorni a chiarire i fatti, nella complessità del sistema carcerario dal quale emergono urgenze e amare riflessioni. "Sarebbe necessario che si attivassero più dei protocolli di trasparenza e di immediatezza. Rimane però qualche dubbio sul fatto che emergano poi effettivamente tutti i casi". Le persone hanno paura a parlarne? "Perché può non essere conveniente parlarsi".