Sembra funzionare il vaccino ReiThera, nessun serio evento avverso e una risposta anticorpale tre settimane dopo la prima dose, in oltre il 93% dei volontari. Percentuale che raggiunge il 99, dopo la seconda somministrazione, secondo i dati forniti dalla Biotech di Castel Romano. Lo studio di Fase 2 iniziato a marzo, ha coinvolto quasi un migliaio di volontari. Il 25% di loro ha un'età superiore a 65 anni e condizioni associate ad un aumentato rischio di malattia grave, in caso di infezione da SARS-CoV-2. A questo punto, non resterebbe che dare il via alla Fase 3, prima della possibile distribuzione. Ma c'è un problema di liquidità che rischia di bloccare tutto. A maggio la Corte dei Conti, ha bocciato il Decreto che avrebbe attivato i fondi necessari, 81 milioni di euro: 49 di finanziamento pubblico e 32 investiti da ReiThera stessa. Per i Magistrati contabili c'è la possibilità che i fondi stanziati dal Governo finiscano, non solo nello sviluppo del prodotto, ma anche nel rafforzamento patrimoniale della Società. Di fatto, l'accordo sottoscritto a febbraio, tra ReiThera, MISE e Invitalia, risulta inconciliabile con la normativa vigente. Il Generale Figliuolo ha fatto sapere di aver discusso di questo tema con il Ministro Giorgetti, che tra l'altro si era già detto disponibile a contribuire al progetto, nelle forme e nei modi consentiti, ma per ora nulla di fatto e all'azienda non resta che augurarsi di poter iniziare quanto prima il programma di Fase 3 che, sostengono a Castel Romano, ha ricevuto parere positivo da importanti agenzie regolatorie, EMA inclusa.