"Ce la stiamo facendo". I genovesi, tornano a fare colazione al bar. La Liguria in zona gialla, dopo sei settimane in arancione, riparte a metà e si prova a tornare alla vita normale. "Riapertura bagnata, ma non mi sento di lamentarci, siamo riaperti, quindi prendiamo il buono". A guastare le riaperture di bar e ristoranti, infatti a Genova, ci si mette la pioggia, oltre alle polemiche, perché solo chi ha uno spazio all'aperto riparte. Una corsa contro il tempo, per rimediare un dehor, 1.300 le domande al Comune, per allargare gli spazi o aggiungere un tavolino all'esterno del locale. "No, si riapre con più difficoltà di prima, sicuramente, perché, con questo nuovo Decreto, ci penalizza ancora di più, penalizza soprattutto chi non ha il posto fuori, quindi ne ha poco e quindi, il finalmente purtroppo, non c'è ancora". Molti tavoli rimangono vuoti, tra i tanti lavoratori ancora in smart working e qualche incertezza. "Molti non sono a conoscenza, se non tutti, non sono a conoscenza del fatto che non è ancora ammessa la consumazione al banco". "Poca chiarezza, sia nel Decreto, che è uscito la scorsa settimana, sia nella circolare ministeriale e nella bozza e nella sua veste definitiva". A Genova c'è anche il Sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, nella sede della Regione Liguria, incontrare il Presidente Giovanni Toti, che aveva fortemente chiesto di posticipare il coprifuoco alle 23. Anche il Governo vuole riaprire tutto il prima possibile, spiega Costa, lo decideremo sulla base della verifica a metà maggio. In Piazza De Ferrari, la protesta di chi deve aspettare giugno, per servire ai tavoli al chiuso e chi gode di vista sul mare, prepara coperte, riscaldatore a fungo, per la sera.