Francesca Compagnone, 28 anni, muore con un colpo di fucile al volto, mentre è in casa dei suoi genitori insieme a un ragazzo di 23 anni. Succede a Riardo, nel casertano. L'arma, un fucile da caccia, regolarmente detenuta dalla famiglia di lei. A sparare è proprio il giovane, con il quale Francesca aveva passato la serata e con il quale, raccontano amici e conoscenti, usciva spesso. È il ragazzo a chiamare i soccorsi. Ai Carabinieri racconta che il fucile, semiautomatico, sarebbe stato lasciato incustodito nella camera da letto. Lui avrebbe puntato l'arma contro la ragazza e il colpo sarebbe partito accidentalmente. "Mancherà a tutto Riardo, perché era una persona molto di cuore, simpaticissima." "Era un amico?" "Si, amico. Andavo spesso nella sua attività a fare spesa e mancherà assai." "Senta ma, di questo ragazzo, insomma, che ha separato, che cosa si sa?" "No, so che è un bravissimo ragazzo. Mai a pensare che la cosa si concludesse in questa maniera." Dal racconto di un amico che gestisce la pizzeria nella quale, poco prima dei fatti, Francesca è andata a cenare con il giovane, non ci sarebbero stati segnali di allarme o contrasti in pubblico. "No, stavano tranquillissimi. Abbiamo scherzato pure insieme." "Che persona era Francesca?" "Stupenda. Una persona indimenticabile." Il 23enne è stato arrestato con l'accusa di omicidio colposo.























