Matteo Renzi nella conferenza di ieri dice a certo punto la democrazia non si ferma in nome del virus. Qual è la situazione del nostro Paese, attualmente professore? Devo dire che la situazione è grave, nel senso che c'è una diffusione importante che riguarda la stragrande maggioranza delle regioni italiane che pone i sistemi sanitari di queste regioni sotto pressione, perché di fatto quasi in tutta Italia è stata superata la soglia del 30% per le terapie intensive e purtroppo i casi sono in aumento, però, l'aspetto importante è che ieri il Governo ha preso una decisione molto, molto importante, è andata nella giusta direzione, innanzitutto ha fatto un provvedimento che dura fino a marzo, quindi ha fatto capire che questa è una battaglia lunga e che il prossimo mese mezzo sarà estremamente importante e poi ha confermato una serie di misure molto rigorose anche con degli automatismi, nel senso che quando si va al di sopra dell'1 come indice di contagio, cioè quando l'epidemia si rimette in circolazione, c'è un automatismo per cui la regione scatta in fascia arancione con le restrizioni alla mobilità che questo comporta e ancora più importante che al di sopra di 1,25, cioé quando l'epidemia diventa veramente esponenziale, la regione va in zona rossa. Professore ma noi siamo entrati già nella terza ondata? Siamo già nel pieno della terza ondata o ancora no? No, simao nella seconda ondata, che però è un'ondata che rimane alta, non riusciamo ad appiattirla e il problema è se risale e ci fa entrare in questa che possiamo chiamare terza ondata, però di fatto noi siamo ancora in pieno nella seconda ondata.