Regione Lazio e comune di Roma trovano finalmente un'intesa sulla questione rifiuti della capitale dopo scontri e rimpalli di responsabilità. Un duplice impegno: da un lato il Campidoglio a guida Cinquestelle dovrà individuare all'interno dei confini della città un sito per realizzare una discarica di servizio; la regione a guida dem si è impegnata a supportare la città nel periodo di transizione, quello necessario cioè ad allestire l'impianto di smaltimento. Ci sono sicuramente tutti gli impianti esistenti, c'è la possibilità di attivare collaborazioni con altre regioni, c'è una gara con l'estero per poter trattare, smaltire con l'estero e quindi metteremo in campo tutte le iniziative necessarie per gestire questa fase transitoria. Un mix di soluzioni tampon per almeno 18 mesi. Ci siamo dato un massimo di 24 mesi, ma noi crediamo che già in 18 potremo - raggiungere il risultato. Dopo la chiusura di Malagrotta, la discarica che riceveva tal quale, cioè rifiuti di ogni genere non trattati, Roma è passata di emergenza in emergenza proprio per mancanza di impianti. Ora l'amministrazione, che ha già trovato i fondi: 100, milioni dovrà decidere dove realizzare il sito di smaltimento definitivo. Una decisione che non sarà semplice, viste le proteste che da anni interessano le zone dove di volta in volta si è soltanto prospettato l'apertura di una discarica. - Si lavorerà con i cittadini, ovviamente i siti deno avere determinate caratteristiche, all'interno di quelle aree bianche e idonee che sono state trasmesse dalla provincia di Roma, la città metropolitana, alla regione per la redazione del piano rifiuti.