Una terza giornata di sciopero nazionale e ancora una volta migliaia di francesi sono scesi in piazza, per opporsi alla riforma delle pensioni voluta dal governo, che mira posticipare da 62 a 64 anni l'età minima della pensione entro il 2030. Lunedì è iniziato anche il dibattito parlamentare, i deputati hanno oltre 16000 proposte di emendamento da analizzare e già è saltata la proposta di un referendum popolare sul tema. Il Governo Borne però, non sembra disposto a cedere e parla di una riforma indispensabile, ma stretto tra le piazze e l'opposizione in parlamento cosa rischia Macron? Il dubbio non è tanto sul fatto che il progetto di legge possa passare in parlamento, quanto su quali possono essere le conseguenze politiche sul lungo periodo.