Un anno dopo lo scoppio della guerra, con l'urgenza di affrancarsi dal gas russo, la Golar Tundra vede il porto di Piombino. Il suo ultimo viaggio, iniziato a Singapore il 28 febbraio scorso, scortata nell'ultimo tratto dalle unità navali delle Forze dell'Ordine, questa notte affiancherà la banchina est, pronta ad ospitarla per tre anni. "Questa nave significa poter pensare a bollette più limitate del gas, alle imprese, poter pensare a una possibilità di guardare con speranza al futuro, significa insomma quelle possibilità di pensare che un giorno se vi sarà chissà cosa, che impedisce dal portare dal Qatar il gas, con la nave di rigassificazione non siamo condizionati come con i gasdotti, potrà venire dall'America, potrà venire dall'Algeria, dalla Tunisia, consentirà anche avere quella flessibilità che non porta la nostra dipendenza energetica ad essere condizionata da un Paese, ma si muove sul mercato". Il suo arrivo non coinciderà con l'attivazione del terminale, devono essere completati gli allacciamenti tra il rigassificatore e la rete. Le prime attività di stoccaggio sono, infatti, previste a maggio. 4,5 miliardi di metri cubi di gas all'anno, il 6% del fabbisogno nazionale. Nei mesi sono state decine le manifestazioni contro un'infrastruttura giudicata da entrambi i governi che si sono succeduti, Draghi e Meloni, necessaria al Paese, spiazzando il sindaco di Fratelli d'Italia, Ferrari, contrario alla scelta. La battaglia legale contro il rigassificatore non è comunque conclusa, l'udienza di merito è stata rinviata al 5 luglio, quando cioè la Golar Tundra sarà in piena operatività.