"E' un rigetto che non mi ha stupito". Presto ai domiciliari nella sua casa di Ameglia il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, una decisione che era nell'aria da giorni dopo il parere negativo dei Magistrati della Procura di Genova. Secondo il Giudice per le Indagini Preliminari Paola Faggioni, che conferma gli arresti domiciliari, il Governatore potrebbe infatti commettere reati analoghi a quelli contestati che hanno provocato il terremoto giudiziario. Corruzione, voto di scambio. In sostanza Toti se tornasse libero potrebbe agevolare interessi privati e reiterare analoghe condotte peraltro ritenute pienamente legittime e corrette dall'indagato, come si legge nella motivazione del provvedimento. "Passa questa idea che chi è indagato non condannato, indagato per un reato sia pericoloso quasi all'infinito. Cioè io voglio capire fin quando dura la pericolosità, tenuto conto che nella decisione si fa addirittura riferimento a possibili elezioni del 2025". Secondo il GIP Toti aveva già iniziato la relativa raccolta fondi in vista delle prossime competizioni elettorali regionali. Inoltre sussiste ancora il rischio di inquinamento probatorio finché la fase istruttoria non sarà terminata. Toti una volta libero tornerebbe a governare la Liguria non avendo intenzione di dimettersi, dimissioni però evocate dal GIP. "Si dice che finchè fa politica è pericoloso e la lettura è quella noi dobbiamo valutare l'intero quadro non si esclude niente, non si afferma niente e come si diceva, chiederemo di poter incontrare quei soggetti con i quali discutere del futuro politico". Pronto il ricorso al Tribunale del Riesame.