"Hotel Ivano, buongiorno sono Simona. Sì ora controlliamo. Sì ce l'ho. Per due giorni?". "Il telefono continua a squillare ma alle prenotazioni ci pensiamo. Quindi con molta molta più cautela". Le prenotazioni ci sono ma quest'anno i numeri del dopo Ferragosto deludono le aspettative degli albergatori della Riviera Romagnola. Pesano gli aumenti delle bollette e dei prezzi degli alimentari. "Ce ne stiamo accorgendo adesso di quello che sarà l'incidenza di questo aumento di costi. Quindi sta preoccupando, chiaramente sta preoccupando, non solo le imprese ma anche coloro che avrebbero dovuto fare vacanza". La stagione è iniziata con il quasi tutto esaurito. La voglia di vacanze dopo due anni di restrizioni per la pandemia, il sole e le alte temperature hanno contribuito. Giugno, luglio, la prima metà di agosto occupazione delle camere intorno al 90% dicono i dati dell'Associazione Albergatori di Rimini. Moltissime presenze straniere il dato più importante di questa stagione. Il turismo italiano è quello che sta risentendo maggiormente della crisi. I continui rialzi dei costi riducono i margini di guadagno del settore. "Nei primi sei mesi pensiamo che l'energia elettrica è aumentata a tre volte. Per cui chi pagava normalmente €20.000 oggi si vede arrivare a €60.000. Il gas ad oggi è raddoppiato. Qualsiasi cosa ha avuto un aumento che in questo momento sicuramente andrà a mangiarsi la nostra marginalità. Questo mette in pericolo la ripresa. Mette in pericolo anche i posti di lavoro. Sicuramente stiamo vivendo alla giornata. Aspettiamo provvedimenti che non siano del giorno ma siano provvedimenti strutturali".























