Il mondo è a pezzi, la croce illuminata si staglia nel buio del Colosseo, le parole scritte dal Papa sono presenza anche da lontano. Le meditazioni del pontefice partono da questa riflessione gli scartati di un mondo a pezzi e l'economia che uccide. Il dolore per un mondo che ha bisogno di pace e che spesso non conosce la fraternità, sono il filo rosso della preghiera preparata dal Papa per il venerdì santo. Nelle parole c'è tutto Francesco, i suoi pensieri, le sue riflessioni, l'invocazioni per l'unità della Chiesa lacerata e per il ruolo che le donne hanno nella storia cristiana. A guidare la Via Crucis, il cardinale vicario di Roma, Baldo Reina, delegato dal pontefice stesso. È il terzo anno consecutivo che per motivi di salute Bergoglio non può presenziare il rito. Un mondo che ha bisogno di pace, di lacrime sincere e non di circostanza, scrive il Papa nei testi preparati. Nella scelta dei portatori della croce i temi cari al pontefice. Ci sono operatori sanitari, migranti, disabili e volontari, l'attenzione agli altri. Abbiamo costruito un mondo che funziona così, un mondo di calcoli e algoritmi, scrive Francesco, di logiche fredde e interessi implacabili. Il Papa richiama più volte il tema della speranza al centro del Giubileo. Allontanare un'economia che uccide scarta e che considera le persone come numeri, abbracciare invece l'economia di Dio, che non uccide, non scarta, non schiaccia, ma coltiva, ripara e custodisce. .