All'inizio, ho sentito un botto enorme, tremavano i vetri poi si è alzata una colonna di fumo, e subito si vedevano le fiamme alzarsi anche oltre il colmo del tetto. Nell'aria c'è ancora l'odore acre delle sostanze tossiche che sono andate a fuoco; la fabbrica di smaltimento di rifiuti pericolosi al San Giuliano Milanese è completamente distrutta. Le aziende limitrofe hanno ripreso le attività all'indomani dell'incendio, i residenti indossano però la mascherina e non aprono le finestre di casa. L'enorme incendio è stato completamente domato ma i Vigili del Fuoco continuano a lavorare per mettere in sicurezza l'area. La situazione è volta alle verifiche ambientali, alla verifica sulle acque solventi che stanno scorrendo fuori dai tombini, sulla contaminazione dell'aria e sul ripristino delle attività industriali che circonda il sito colpito. L'unico pensiero al momento è rivolto ai due feriti e ai loro familiari, ha dichiarato Riccardo Bellato, l'amministratore delegato dell'azienda Nitrolchimica da cui è partito il rogo. 17 operai erano all'interno della fabbrica quando il fuoco probabilmente generato da un macchinario, ha fatto esplodere gran parte dei depositi di stoccaggio. Critiche le condizioni di un operaio ricoverato all'ospedale Niguarda per le ustioni riportate sul corpo. Un'inchiesta aperta dalla Procura di Lodi per incendio colposo e lesioni colpose plurime e aggravate dovrà chiarire cosa sia successo. Al momento, dai rilievi dell'Arpa, non è stata riscontrata la presenza di inquinanti critici nell'aria.























