"L'attività investigativa è partita dopo aver raccolto le dichiarazioni di uno dei rari collaboratori di nazionalità cinese, che ha consentito di far luce sulla struttura del sodalizio criminale, suddiviso in una cellula egemone a Prato ed un'altra satellite a Roma. Entrambe le cellule erano capeggiate da due donne dotate di fortissima leadership e capaci di imporre rigide regole di comportamento agli associati, nonché abilissime nel gestire l'importazione di droghe sintetiche dalla Grecia. Lo stupefacente giungeva dalla Grecia in Italia attraverso corrieri imbarcati in voli di linea oppure attraverso la spedizione di pacchi di oggetti di fattura cinese, nei quali veniva occultata la droga. Durante le indagini è stato accertato che il sodalizio gestiva anche una discoteca nella periferia Sud-Est di Roma, che occultava invece una casa di appuntamenti, riservata esclusivamente ai cittadini di nazionalità cinese, nel quale venivano sfruttate giovani ragazze connazionali, deputate anche ad offrire ai loro clienti lo Shaboo o la Ketamina fornite dall'Associazione".