Entriamo in un ristorante cinese del centro di Roma insieme alla Guardia Costiera di Civitavecchia. Obiettivo: verificare la tracciabilità dei prodotti alimentari ittici proposti nel menu. Si passa al setaccio cucina, frigoriferi, pozzetti. Norme per la sicurezza alimentare, soprattutto riguardo ai prodotti congelati: igiene. Al centro di tutto c'è la tutela dei consumatori, quelli che si siedono a tavola. Una serie di verifiche anche per contrastare il fenomeno che correla il taglio dei costi alla scarsa qualità del prodotto servito. "Quello che ci teniamo a far passare è che non sempre a un prezzo basso corrisponde una qualità adeguata al prezzo. Questa operazione è stata incentrata sui ristoranti etnico-orientali. Da indagini che abbiamo fatto, da operazioni di intelligence che ci sono state è che vi era una grossa probabilità che il rispetto delle regole non sia stato sempre garantito". Nei frigoriferi gli uomini della Guardia Costiera trovano del pesce congelato senza etichette. Fondamentale per la tracciabilità risalire alle bolle di accompagnamento per capire se il pesce è pre congelato o fresco. "Li compro e li metto nel congelatore. Il pesce lo compro e lo metto qua, dopo averlo pulito lo metto in frigorifero". "Tutte le informazioni obbligatorie di tracciabilità non sono comprese in questo documento commerciale. Per vari motivi sono state tralasciate rispetto a quelle che erano le informazioni, tutte le informazioni, inserite sull'imballo dal produttore". "Adesso è più chiaro, la prossima volta sappiamo come fare". "Abbiamo proceduto al sequestro di un quantitativo di prodotti alimentari validi, di cui una parte costituita da prodotto ittico, per assenza di tracciabilità".























