L'unica certezza dell'anno scolastico 2020/2021 è la data d'inizio, il 14 settembre. Su tutto il resto grava l'incognita di come andranno le cose, a cominciare dai lavori di ristrutturazione leggera che devono adeguare le scuole alle norme post Covid. Qui siamo al Liceo scientifico statale Democrito a Casal Palocco, dove a giorni inizierà la realizzazione di un nuovo plesso che ospiterà 10 aule in grado di ospitare 25 alunni l'una. È chiaro che queste aule daranno stabilità alla situazione attuale, del Democrito, perché siamo momentaneamente ospitati presso la parrocchia di San Tommaso, con sette ambienti presi in locazione dall'area metropolitana. Per completare l'opera occorreranno 90 giorni. In altre parole, la consegna è prevista a metà ottobre, a lezioni iniziate. Abbiamo predisposto le aule con il distanziamento, segnalato e individuato per terra con strisce a norma. Noi riusciremo, se abbiamo altre soluzioni portate a termine, ad attivare per la quasi totalità degli studenti la didattica in presenza. Noi abbiamo previsto piani A, B, C, D, E, F. Quindi siamo un po' pronti. Aspettiamo di capire quali saranno magari proprio le cose dell'ultimo minuto. La preside del Democrito, come tutti i suoi colleghi delle altre scuole della Capitale e non soltanto, è pronta a sfruttare qualsiasi spazio dalla palestra all'anfiteatro esterno, ai campi da pallacanestro, ma occorrono fondi. E qua vengono le noti dolenti, perché la città metropolitana di Roma è competente per 360 istituti. Per metterli a posto servirebbero 870 milioni di euro. Stiamo intervenendo adesso sull'emergenza su 50 scuole, utilizzando i fondi che ci sono stati attribuiti, quindi abbiamo investito circa 2,2 milioni euro per lavori di ampliamento e 800000 euro per l'acquisto di arredi, quindi banchi monouso. Altri 1,5 milioni sono stati messi a disposizione dalla città metropolitana, ma i fondi bastano appena per il 14% delle scuole. Abbiamo risolto proprio l'altro giorno un problema che interessava il Liceo Dante, il Liceo Talete, licei del centro di Roma, però ecco, chiaramente gli spazi non sono sufficienti.