Un ventunenne romano, incensurato, spara a bruciapelo a un venticinquenne all'uscita di un pub all'Appio Latino, Roma sud. Viene arrestato insieme a un altro ventunenne, entrambi sono di San Basilio, entrambi accusati di rapina e omicidio volontario. Credo non si sia compiuto quasi nemmeno il giro di un orologio. Hanno individuato i responsabili e hanno definito i contorni di questa vicenda che, con una città alla deriva, una città in mano al crimine, una città in cui la sicurezza è una cosa assolutamente ormai più non all'attenzione, hanno molto, molto poco a che vedere. L'assassinio di Luca Sacchi è l'ultimo di una lunga scia di sangue nella capitale. Lo scorso febbraio due ventenni romani paralizzano Manuel Bortuzzo all'Axa, Roma sud. Anche lui con la ragazza stava comprando un pacchetto di sigarette al distributore automatico. Gli sparano alle spalle. A luglio nel quartiere Prati, a due passi dal centro, un ventenne americano dà 11 coltellate a un maresciallo dei Carabinieri, Mario Cerciello Rega, che muore dissanguato. A fine agosto il capo ultrà della Lazio Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, viene trovato morto al Parco degli acquedotti, freddato con un colpo alla testa. Dinamiche da esecuzione legate dal fil rouge della droga. Rappresentare la nostra capitale come Gotham City mi sembra una cosa… perché, vedete, non ci racconta la storia di due poveri ragazzi scippati. Perché anche questo, ripeto, sempre avendo, io non vorrei essere equivocato, ben presente che stiamo parlando della morte di un ragazzo di 24 anni.