Dopo la rabbia, la voglia di andare oltre. Ecco la facoltà di Scienze Politiche oggi; stesso cortile. stessi ragazzi, molti hanno dormito qui altri sono quattro giorni che non lasciano l'Ateneo. Sono qui dai disordini e gli episodi dolorosi di martedì, quando il collettivo di Scienze Politiche era a presidio contro il convegno sul capitalismo buono organizzato da Azione Universitaria, autorizzato dalla Sapienza, il nostro obiettivo spiega Zeudi, che sulla guancia sinistra ha il livido di una manganellata, era di contestare la conferenza, di porci come contraddittorio restando all'esterno. " Se avessimo voluto entrare e interrompere la conferenza avremmo potuto provare le altre entrate che, in parte, erano aperte. Invece noi volevamo attaccare solo gli striscioni, e ci siamo subiti 20 minuti di forti cariche a spazzare, a colpire in faccia, in testa, su gambe e braccia e gli studenti si sono feriti." La Polizia di Stato si difende il Sindacato Autonomo della polizia parla di scene strumentalizzate e di colleghi aggrediti. Dopo i disordini arriva anche la lettera della Rettrice Antonella Polimeni che condanna ogni forma di violenza e di fà garante dei principi costituzionali; parole che però non bastano a calmare gli animi di quanti ne chiedono le dimissioni Ecco perché ieri dopo l'assemblea pubblica hanno deciso di occupare la facoltà. "Abbiamo fatto molti discorsi fra di noi, su come il sistema e i disagi che proviamo all'università come la mancata accessibilità al diritto allo studio, come il problema della crisi ambientale siano estremamente legati alla logica di mercato in cui siamo immersi." A fine mattinata l'occupazione finisce. "Il collettivo studentesco di Scienze Politiche, mille ragazzi che per quattro giorni sono stati qui, su questo piazzale, e dentro la facoltà si danno appuntamento, per venerdì 4 novembre, con una nuova giornata di mobilitazione.".























