Roma, test sistema anti-attentato della Nato nella metro

"Segnala la presenza di armi da fuoco o esplosivi in particolari cinture di esplosivo nelle persone anche se le nascondono sotto i loro vestiti". È Dexter: un sistema rivoluzionario sotto molti aspetti. Un insieme di tecnologie al servizio della sicurezza. Obiettivo: prevenire gli attacchi terroristici nei luoghi che tutti frequentiamo. Quelli più a rischio, quelli affollati, metropolitane, stazioni ferroviarie, aeroporti, ma anche musei, centri commerciali. Finanziato dalla NATO è coordinato a livello tecnico scientifico in gran parte dall'ENEA. "Un software centrale elabora tutti i dati e nel caso individua in effetti la presenza di una minaccia genera un allarme. Questo allarme viene poi trasmesso agli operatori di sicurezza che stanno sul campo attraverso un sistema di intelligenza artificiale" attraverso degli occhiali intelligenti. "Sono degli occhiali in cui viene trasmessa l'immagine della persona ritenuta sospetta agli operatori di sicurezza che la vedono sovrapposta al loro normale campo visivo". Il progetto rientra nell'ambito di un programma modulato su due termini entrambi quanto mai attuali: pace e sicurezza. "Sarà più sicuro andare al lavoro, andare a un concerto o andare allo stadio. Sarà una sorta di Guardian Angel". Dexter è in grado di individuare un sospetto da remoto senza controlli fisici né posti di blocco e senza raggi X come quelli utilizzati negli aeroporti ma con un sistema di microonde assolutamente innocue. E lo fa soprattutto rispettando la privacy perché nessun dato biometrico viene processato dal sistema. Una soluzione che mette insieme le esigenze di sicurezza e le tecnologie avanzate, punto di arrivo di tre anni di ricerca e di una collaborazione tra scienziati di otto Paesi: Francia, Germania, Olanda e Italia membri della NATO e quattro partner NATO tra cui Ucraina e Finlandia.