A Bella Ciao il corteo del 25/04 non ha voluto rinunciare. Con le strofe della canzone simbolo della Resistenza, iconico inno della libertà oggi diffusa in tutto il mondo, i cittadini di Romano di Lombardia hanno risposto al provvedimento del Sindaco che ha vietato alla banda l'esecuzione dei canti. "Abbiamo fatto una scelta in base, diciamo così, alla disposizione, e posso dirle magari anche superficiale del governo, e abbiamo detto togliamo i canti, tutti i canti, non solo Bella Ciao. È un'amministrazione democratica pronta al confronto con tutti". Bella Ciao è stata intonata in ogni piazza del paese. "È simbolo di liberazione internazionale, è l'icona della Resistenza, perché è un canto d'amore". "La cantano in Iran, la cantano in Iraq, l'han cantata le donne curde sulle barricate. E noi non dobbiamo cantarla?" "E' una canzone di pace, è una canzone che unisce". "Significa il credere in un ideale e portarlo fino in fondo". "Pensiamo che non ci sia nessuna ragione onestamente per cambiare il repertorio della banda". La banda ha suonato l'Inno italiano e poche altre note permesse. "Noi come associazione bandistica ci atteniamo a quelle che sono le regole". "Sindaco alla fine si è cantato lo stesso, cosa ne pensa?", "Come vede non c'era nessuna limitazione. Era un tentativo di dare, così, un significato alla circolare che era pervenuta appunto ai Comuni". "Non smetteremo mai di cantare". .