Finora quali sono le inadempienze maggiori che avete trovato all'interno delle Rsa? Dal punto di vista statistico ne potrei nominare tre. La prima è la sproporzione tra gli ospiti ricoverati e il personale sanitario presente presso la struttura di riferimento; la mancanza di dispositivi di protezione come le mascherine o i grembiuli nei confronti degli operatori sanitari che svolgevano questo tipo di attività nelle Rsa di supporto e il terzo punto le carenze infrastrutturali di alcune Rsa o comunque case di cura per anziani, a seguito di queste carenze infrastrutturali l'impossibilità di movimentare o isolare un numero rilevante di ospiti positivi e che quindi non riuscivamo a gestire questo tipo di movimento. Qual è invece la regione del nord Italia in cui avete trovato i problemi più gravi? Da questo punto di vista potremmo dire che sicuramente come accessi e come valutazioni la Lombardia per noi è il focus principale, alcune aree della Lombardia e alcune aree del Piemonte. Quindi direi che in queste due regioni stiamo cercando di mettere maggiore occhio perché maggiore è stato l'impatto del virus all'interno di queste strutture negli ambiti regionali. Comandante bisognava fare più tamponi? Questo è uno degli elementi che è sotto accertamento da parte dei nostri militari nell'ambito delle varie attività che svolgiamo. Sicuramente sì, ma anche lì dovremo capire quali sono stati i meccanismi organizzativi che non hanno consentito la possibilità di poter far questo numero di tamponi che avrebbe potuto verosimilmente ridurre l'esposizione al rischio.