Nessun casco, nessuna respirazione assistita. Entrando oggi in un reparto di malattie infettive di un grande ospedale di Milano, la situazione che troviamo è molto diversa da quella di due mesi fa. Seppure, in leggero aumento, i ricoveri di oggi non sono paragonabili a quelli precedenti. È l'effetto dei vaccini e di una variante meno aggressiva, ci spiegano, anche perché chi viene ricoverato a causa del Covid, nella stragrande maggioranza dei casi, non è coperto dalla terza dose. "Siamo in leggero aumento, abbiamo 24 posti letto tutti occupati, la rianimazione nei due presidi è completamente vuota per quanto riguarda casi Covid, comunque nonostante l'occupazione al 100% dei posti letto, nessuna in casco, quindi abbiamo anche delle polmoniti da Covid, ma molto leggere. Questo nel 10% dei casi, 15%, le altre persone ricoverate sono Covid positivi, ma necessitano di un'ospedalizzazione per altre patologie". Intanto, gli ospedali guardano alla Medicina del Territorio, da qui usciranno 62 medici di famiglia, entro la fine dell'anno. "In questo ... stiamo riprendendo le attività, anzi le abbiamo riprese, siamo al 110% della programmazione ordinaria, i medici di Medicina Generale che si formano all'interno delle nostre strutture sono un link fondamentale per il futuro, avendo a disposizione già all'interno del percorso formativo l'idea, il quadro di come funziona un ospedale".