Buongiorno, Milano, da Palazzo Marino. Ieri mattina sono stato in giro per la città con la Polizia locale per vedere come vengono fatti i controlli e il pomeriggio mi sono messo in casa a guardare i dati dei controlli di ieri e dei giorni precedenti. Ebbene, più del 95% delle persone fermate sono in regola. Questa è la realtà, per cui io mi dissocio da questa retorica del milanese indisciplinato che si fa gli affari suoi. Non è così. E se qualcuno pensa che c'è troppa gente in giro deve fare una cosa molto semplice; faccia una nuova ordinanza e tenga più persone a casa. È tutto qui. Passiamo oltre e pensiamo ad altro, e pensare ad altro vuol dire pensare al prendersi cura dei cittadini. Vuol dire pensare alla cura. Che ci diano le mascherine, che ci diano più tamponi, molti più tamponi, che ci diano i test sierologici. Tra parentesi, leggo che Regione Lombardia dichiara che dal 21 aprile si faranno 20 mila test al giorno. Bene, dove? In altre province, ma non Milano. Ma come? Il problema non è Milano? Rendiamoci conto. Il nostro compito, il nostro credo, deve essere quello relativo al prendersi cura, a partire dai più poveri, a partire da chi sta in periferia o in una casa popolare, a partire dai nostri vecchietti nelle RSA. Questo è quello che bisogna fare. E per oggi è tutto. Anzi no, scusate. A proposito della generosità dei milanesi, con il fondo di mutuo soccorso abbiamo raccolto 12 milioni. Questa è Milano. Io ne sono sindaco e sono di parte, ma non c'è nessuna città al mondo come Milano.