Ha ancora senso parlare di corsa ai saldi? La data d'inizio per gli sconti di fine stagione, sarebbe oggi, 6 luglio in quasi tutta Italia, tranne per alcune regioni, che hanno iniziato prima. Ma chiunque si sia avvicinato ad un negozio di abbigliamento nell'ultimo mese si è visto offrire sconti anche molto alti. E se pensiamo agli affari offerti su internet in qualsiasi periodo dell'anno, quello delle promozioni, inizia a diventare un territorio selvaggio. Le regole in realtà ci sono, ma non valgono per tutti allo stesso modo. I negozi devono sottostare alle leggi regionali che nella quasi totalità dei casi vietano sconti e vendite promozionali nei 30 giorni che precedono i saldi. Le leggi regionali però, non valgono per i siti internet che possono fare i prezzi che credono quando credono. La concorrenza di internet ai negozi fisici però è ancora contenuta. In Italia le vendite on line nel settore moda, valgono l' 8% dell'intero mercato. Il punto però è che quest'anno, on line o no, i negozi hanno venduto molto meno del solito e gli scaffali sono ancora pieni di merce. Un po' è stata colpa del clima. Una primavera molto più fredda rispetto alla media ha disincentivato le vendite, un po' è una tendenza generale, negli ultimi anni. Nel 2018 la spesa delle famiglie italiane nel settore moda si è ridotta di 280 euro all'anno, rispetto al 2011. Non stupisce, quindi, scoprire che un consumatore su quattro abbia dichiarato di essere stato contattato personalmente con offerte presaldi ben prima del 6 luglio. Una pratica illegale? in realtà una zona grigia, perché ci spiega il segretario generale di Federmoda, Massimo Torti, è vietata la comunicazione pubblica dei saldi, ma praticare sconti alla cassa e contattare i clienti con un sms personale è sempre possibile. Insomma, fatta la legge trovato l'inganno.