Sequestri, interrogazioni al Governo, vuoti normativi. La questione che riguarda le cosidette sale Lan, i luoghi di ritrovo per gli amanti del gaming è tutt'altro che un gioco. I sigilli per tre locali scattati nei giorni scorsi, hanno scatenato proteste e creato allarmi sul futuro del settore. Partiamo dall'inizio, LAN è una sigla che sta per Local Area Network, si tratta di locali dove chiunque può andare a giocare su PC o console con videogiochi o simulatori di guida, da soli o con altre persone. In Italia saranno in tutto una cinquantina, ma è un settore in forte crescita in linea con quanto accade in tutto il mondo. Nei giorni scorsi tre sale sulle quattro controllate sono state sequestrate dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli dopo un esposto di un imprenditore. L'accusa? Non omologare i computer e quindi fare concorrenza sleale al settore delle sale giochi tradizionali. Secondo la norma, dicono i gestori, omologare vorrebbe dire che il software deve risiedere dentro la macchina, senza modifiche. "Quando giochiamo, per esempio, a Fortnite una parte del software è da me e l'altra parte la gestisce direttamente Epic Games, quindi io non posso dire faccio un cabinato con Fortnite chiuso, non è possibile." ESport Palace di Bergamo, una delle sale chiuse ha annunciato un'istanza di dissequestro. "L'altro giorno, per dire, è arrivata una famiglia da Genova appunto per conoscerci, per stare qua, si son fatti tre ore di macchina e si trovano qua i computer sigillati." A pesare è la mancanza di norme precise e al passo con i tempi, alcune sale aprono infatti come negozio di computer, altre sono dei bar. Secondo i gestori si rischia un grave precedente, sulla base di questo provvedimento negozi d'informatica e fiere sarebbero a rischio. Dopo le proteste sui social da parte degli appassionati, è arrivata una precisazione dall'Agenzia delle Dogane: "Questi provvedimenti di ordinaria amministrazione non compromettono in alcun modo il futuro del settore dei videogiochi e tanto meno degli eSport." Intanto al caso si sono interessati anche due parlamentari della Lega che hanno annunciato un'interrogazione urgente al Governo e un incontro immediato con la Direzione dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.























