Esercizio abusivo della professione medica, medicinali scaduti, centri di chirurgia estetica improvvisati, laboratori medici senza autorizzazioni, dottori senza abilitazioni valide nel nostro Paese. Sono solo alcune delle irregolarità riscontrate dai carabinieri dei NAS, specializzati nella tutela della salute, nel corso di 1160 controlli, controlli che vengono effettuati ogni anno su tutto il territorio nazionale d'intesa con il Ministero della Salute. Oltre al sequestro dei 14 ambulatori paramedici non in regola, è stata chiusa anche una farmacia dove venivano effettuati interventi di chirurgia estetica avanzata, sequestrati anche farmaci scaduti per un valore di 3 milioni e mezzo di euro. Oscurati anche diversi siti web dove pubblicizzavano le loro attività, anche queste senza alcuna autorizzazione. "Tutto l'anno noi procediamo con delle ispezioni all'interno di centri estetici o studi all'interno dei quali vengono ovviamente eseguiti interventi di medicina estetica. La chirurgia estetica a tutti gli effetti è un intervento chirurgico e come tutti gli interventi necessita di uno studio di una preparazione prima che il paziente si sottoponga appunto all'intervento. Innanzitutto c'è necessità di confrontarsi con il proprio medico di base, analizzare il curriculum e verificare la struttura. Le strutture devono essere attrezzate, devono essere riconosciute, ma soprattutto autorizzate anche dalle ASL". Risultati che vengono divulgati, nelle ore della tragedia di Ana, la quarantaseienne morta dopo essere stata accolta da un malore durante un intervento di liposuzione. Sarà l'autopsia disposta dalla Procura di Roma che indaga per omicidio colposo, a determinare le cause del decesso. Indagati il medico titolare della struttura, un anestesista e un infermiere. .