Due mesi di rilievi, con droni e pallone aerostatico, 15 mila foto, una mole infinita di dati e altri due mesi di sviluppo del modello informatico. Un lavoro minuzioso, iniziato nell'estate scorsa e svolto interamente durante gli orari di chiusura al pubblico. Tutto per un obiettivo delicato e fondamentale per l'arte e la fede: creare un gemello digitale della Basilica di San Pietro, da utilizzare per tenere sotto controllo, in futuro, lo stato di salute di uno dei monumenti più prestigiosi del pianeta, di fronte alle sollecitazioni del tempo, della statica e della dinamica. Uno studio condotto per conto della Fabbrica di San Pietro, l'ente vaticano che gestisce la struttura, e reso possibile grazie al know how di Italferr, la società di ingegneria del polo infrastrutture del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. Avere un gemello virtuale del monumento, renderà possibile attività di monitoraggio costanti sullo stato di salute della Basilica e programmare per tempo interventi di manutenzione. Il futuro del Tempio della Cristianità è in buone mani e soprattutto, sotto controllo di uno, anzi molteplici, occhi attenti e tecnologici.























