L'accusa è di quelle pesanti, in Umbria 11 concorsi per 30 assunzioni di medici, infermieri e personale ausiliario, anche nelle categorie protette, sarebbero stati truccati da varie persone in concorso tra loro. Le indagini, nelle quali sono coinvolte almeno 35 persone, hanno portato agli arresti domiciliari l'Assessore Regionale alla Sanità, Luca Barberini, già dimissionario, Gianpiero Bocci, segretario del Partito Democratico in Umbria e i direttori, generale ed amministrativo dell'Azienda Ospedaliera, Emilio Duca e Maurizio Valorosi e pure indagata risulta la Presidente della regione Umbria, Catiuscia Marini, anche lei esponente di punta del PD, che si dice però fiduciosa nell'operato della Magistratura, ma totalmente estranea ai fatti ed è a completa disposizione degli inquirenti. Sin qui la cronaca, ma ovviamente l'evento non è rimasto senza conseguenze politiche. Se Nicola Zingaretti, segretario del Pd, ha subito inviato Walter Verini per commissariare i vertici umbri del partito, Matteo Salvini, Vicepremier e leader leghista, appoggiato dal Movimento 5 Stelle, invoca subito nuove elezioni per i cittadini umbri da troppo tempo mal governati e il Ministro della Salute, Giulia Grillo, anche se frena in tema di elezioni anticipate, perché contraria allo sciacallaggio politico sulla vicenda, convoca nel frattempo una unità di crisi ed invia una task force in Umbria e con una metafora parla di cacciar via le mele marce, perché non può esserci salute senza legalità.