Il rapporto di quest'anno è la prima analisi sui 1.377 ospedali pubblici e privati post pandemia, un quadro per capire come sta reagendo la sanità italiana allo tsunami Covid-19. "In questa fase post-pandemica è necessario rispondere in modo tempestivo ad alcune priorità, una su tutte, quella delle liste d'attesa delle prestazioni, che a causa dell'emergenza del Covid, non sono state erogate." Nel 2021 si è registrato un aumento dei ricoveri rispetto all'anno della pandemia, resta però una riduzione rispetto ai livelli pre-Covid. "Pian pianino il sistema sanitario ospedaliero sta recuperando i 3 milioni di ricoveri in meno che ci sono stati nel 2020 e nel 2021, quindi il sistema sta ripartendo. Io credo che questo rapporto non dà un giudizio ma indica le strade per migliorare, indica le priorità dove dover intervenire a livello locale, regionale, nazionale." L'analisi conferma la diversità di livelli di trattamento tra regioni, ma anche all'interno delle regioni, e ancora significative differenze di genere con svantaggio a carico delle donne. "E' incredibile ma è così. Sembra che le donne si curino un po' meno. Probabilmente si pensa anche che forse le donne abbiano una maggiore capacità di resistere al dolore e virtualmente resistono di più e vanno più tardivamente a chiamare il 118.".