La direttrice e la vice direttrice del carcere messinese di Gazzi, l'addetto ai servizi trattamentali dell'istituto e quattro tra psichiatri e psicologi che hanno avuto in cura, Stefano Argentino. Sono sette gli indagati da parte della Procura di Messina per il suicidio in carcere del ragazzo reo confesso dell'omicidio di Sara Campanella. La ragazza uccisa il 31 marzo scorso nella città dello Stretto, accoltellata a morte da Stefano Argentino che la perseguitava da mesi. Il ragazzo venne arrestato poche ore dopo il delitto dai carabinieri del comando provinciale, si era rifugiato nel suo paese natale, Noto nel siracusano. Durante l'interrogatorio davanti al magistrato per la convalidità del fermo confessò il delitto e disse di aver agito perché Sara, studentessa del corso di infermieristica all'università di Messina, non voleva saperne di avere a che fare con lui. Per questo al termine di una lezione, l'aveva seguita e dopo aver cercato di parlarle, l'ha aggredita con un coltello uccidendola in strada. In cella Argentino aveva più volte parlato di suicidio, tanto che all'inizio era sorvegliato H24. Nelle ultime settimane era stato portato nella sezione comune dove mercoledì si è tolto la vita. Per il legale della famiglia Argentino il ragazzo doveva essere ricoverato in una struttura specializzata e non lasciato in carcere proprio a causa delle sue tendenze suicide. Il prossimo 12 agosto sul corpo di Argentino verrà eseguita l'autopsia. .























